Non tutti sanno che la parrocchia di Rastignano possiede 114 reliquie di santi, tra cui San Paolo l’Apostolo dei Gentili, San Petronio il Patrono di Bologna, San Luigi Gonzaga gesuita protettore degli studenti, San Filippo Neri il santo dei ragazzi di strada e San Vincenzo il santo della carità.
Il termine reliquia (dal latino ) indica l’intera salma (o più sovente una piccola parte) di una persona venerata come santo o beato, oppure un qualsiasi oggetto che abbia avuto contatto con la persona, come vesti o strumenti del martirio.
A Rastignano una reliquia del singolo santo viene esposto in chiesa, nella cappella di sinistra, in occasione della specifica ricorrenza.
Se ne occupa Cristina, mamma di don Giulio, che ha redatto l’elenco completo delle reliquie della parrocchia e provvede a cambiare periodicamente l’oggetto di devozione “Dedicarmi al riordino delle reliquie è stato un impegno speciale ed emozionante – dice Cristina – in particolare sono state restaurate e pulite alcune urne con il vetro oscurato dal tempo.
Mi ricordo ancora l’emozione di pulire il primo vetro, e di leggere sopra l’ampolla il nome di “Santa Cristina”.
La seconda reliquia è stata quella di “San Vincenzo”, il nome del mio papà. L’emozione è stata forte”.
Un grande impulso per il culto delle reliquie si ebbe dopo l’editto di Milano del 313, col quale Costantino I autorizzò il cristianesimo. In breve si permise la sepoltura di santi e martiri nelle chiese.
Inoltre un’altra mamma… Elena, madre dello stesso imperatore, si recò a Gerusalemme per reperire diverse reliquie della Passione di Gesù, che poi riportò in Europa.
“Esporre l’urna, la croce, il medaglione e l’ovale (vari contenitori delle reliquie) – conclude Cristina – mi ricorda quando da piccola, durante le funzioni, si baciavano questi oggetti.
Oggi è per me un privilegio dedicarmi a questo incarico, anche come segno di devozione.”
Gianluigi Pagani