“C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser (…)Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”
(Lc 2, 36-40)
Buon Natale, buona sesta giornata fra l’ottava di Natale.
Sono qui a Međugorje.
Il Vangelo di oggi ci fa vedere come Dio arriva in terra e chi se ne accorge di Dio?
Chi si rende conto che Dio è “sbarcato” sulla terra, quel piccolo bambino?
Poche persone, in particolare questa donna che viveva nel Tempio con digiuni e preghiera, e notte e giorno serviva il Signore.
Ecco: chi ha lo sguardo allenato a Dio, chi sa pregare, chi ha del tempo anche per saper rinunciare nel digiuno, chi sa purificare lo sguardo, si rende conto che Dio c’è, è presente.
Il Signore ci doni davvero l’amore per la preghiera e per il digiuno, per saperlo riconoscere presente. Questa sarà la gioia, la forza, la pace della nostra vita.
Gesù, Maria Giuseppe, vi amo,
salvate anime!
(D.G)